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Va’ Sentiero Porta le Meraviglie di un’Italia Inedita in Triennale Milano

Lo sapevi che esiste un sentiero che collega da nord a sud tutta l’Italia? Si chiama Sentiero Italia ed è il trekking più lungo del mondo.

Come spesso accade nel nostro Paese, siamo circondati da talmente tante meraviglie, da esserci abituati alla bellezza, dimenticandoci di valorizzarla. Così sette giovani esploratori hanno deciso di avventurarsi in un viaggio emozionante raccontato da “Va’ Sentiero | Uno sguardo lungo 8.000 km”, la mostra in Triennale Milano aperta al pubblico fino al 7 aprile. 

A cura di: Rica Cerbarano, Sara Furlanetto e Yuri Basilicò
Fotografie di: Sara Furlanetto
Progetto di allestimento: Rica Cerbarano
Produzione e comunicazione: IdLab
Realizzazione allestimento: MH Srl, Center Chrome Fine Art, Studio Rufus Srl
Un progetto di: Associazione Va’ Sentiero
Con il contributo di: Fondazione Cariplo
Con il supporto di: 150up

©Sara Furlanetto / Va’ Sentiero

Cos’è “Va’ Sentiero | Uno sguardo lungo 8.000 km”?

Un racconto di immagini composto da più di 100 opere tra video e fotografie che mostrano l’intera dorsale montuosa d’Italia.

Una narrazione dove volti e paesaggi si intrecciano con le parole, e raccontano la storia di una ricchezza ambientale e culturale inedita.

Vicende che fanno innamorare ma anche pensare a un patrimonio, perlopiù sconosciuto, che rende unico il nostro Paese. Paesaggi, forme e colori dipingono spaccati di vite dedicate all’amore verso la natura e i territori nostrani. 

La mostra dell’associazione Va’ Sentiero analizza due aspetti differenti; la prima sezione indaga l’antropizzazione e l’impatto umano sulla natura e sulla biodiversità. La montagna agisce come “fil rouge” di un racconto che si snoda tra aree abbandonate e altre dalla forte identità culturale, grazie a comunità montane che concepiscono le catene montuose come unione di territori e non come barriere invalicabili di separazione.

Le opere mostrano i volti dei custodi e degli interpreti di una natura incontaminata, dove si scorge la bellezza nel rispetto di una convivenza pacifica. L’alternanza tra cime e valli crea un susseguirsi di avventure ed esperienze alla scoperta di diversi punti di vista.

La seconda sezione si concentra invece sulla spedizione vera e propria di Va’ Sentiero, dove il gruppo racconta con le proprie voci e i propri occhi il cammino, seguendo cinque macro-aree: Arco alpino, Appennino settentrionale, Centro, Sud e Isole.

Video e pensieri molto personali scritti e catturati da Yuri Basilicò, Andrea Buonopane e Sara Furlanetto, che abbiamo avuto il piacere di intervistare; Sara infatti è co-founder di Va’ Sentiero e fotografa ufficiale della spedizione.

©Sara Furlanetto / Va’ Sentiero

Come vi è Venuta l’idea di Creare Va’ Sentiero?

“Era la fine 2016, Yuri Basilicò era in Corsica per il GR20 con escursionisti scandinavi che gli parlarono per la prima volta del Sentiero Italia. Yuri approfondì l’argomento e scoprì che non esisteva una reale bibliografia, ma trovò un articolo della CNN che lo inseriva nella top 10 mondiale dei percorsi a lunga percorrenza. Così Yuri si incuriosì, raccolse più informazioni utili possibili e le condivise con me e con un altro amico. Dopo una serie di valutazioni, decidemmo insieme di lanciarci in questa iniziativa a scopo sociale e culturale.

Ci prefissammo diversi obiettivi: documentare il percorso, andare in avanscoperta culturalmente e tecnicamente, indagare sullo status di benessere delle terre alte. Furono due anni intensi di ricerche e progettazione, decidemmo quindi di creare un’associazione per dare forma ai nostri piani e ai nostri sogni, coinvolgendo patrocinatori ed altri enti per sostenere l’iniziativa. La spedizione infatti sarebbe dovuta essere sostenibile anche a livello economico, nonostante avessimo lavorato come volontari per tutti questi anni.

La conferma da parte di fondazioni, sponsor tecnici e dal successo ottenuto con il crowdfunding a ridosso della partenza, ci confermarono l’interesse del pubblico. Per il primo crowdfunding scegliemmo una piattaforma internazionale, convinti che avrebbe dato la giusta visibilità alla spedizione anche all’estero, invece con piacevole sorpresa il 99% dei finanziatori furono italiani. Fu una campagna importante non solo economicamente ma anche a livello di consapevolezza e valore del progetto, e superammo l’obiettivo prefissato. “

Va’ Sentiero è una Vera e Propria Community: com’è Nata?

Tutte le nostre spedizioni sono partecipative; durante il Sentiero Italia, chiunque aveva la possibilità di aggregarsi ogni giorno.

Sara Furlanetto

“Sul nostro sito e sui nostri canali social era disponibile gratuitamente un calendario pubblico con una mappa su cui era segnato il punto esatto in cui ci trovavamo. Attraverso un Google form, tutte le persone interessate potevano iscriversi e mettersi in contatto con noi. Maggiore era il numero di persone che si univano autonomamente, maggiori erano le sinergie che si creavano. È stato incredibile vedere come un gruppo allargato aumentasse spontaneamente l’autogestione e la contaminazione. Va’ Sentiero ha l’ambizione di essere una “scuola di trekking” per tante persone che approcciano questa attività per la prima volta, o che hanno la passione e l’esperienza ma non trovano con chi condividerla.”

©Sara Furlanetto / Va’ Sentiero

“Per questo motivo, nell’inverno tra il 2019 e il 2020 abbiamo pubblicato un  libro auto-prodotto anche grazie ad una campagna di crowdfunding, questa volta su una piattaforma italiana, che ci ha permesso di stampare una seconda edizione e di raccogliere fondi per l’estensione della spedizione: dopo i primi 7 mesi abbiamo dovuto interrompere a causa del covid.”

Un’esperienza Durata Due Anni: quali sono state le Sfide più Grandi?

“Sicuramente l’impegno fisico, nonostante fossimo tutti allenati e prestanti fisicamente, questo tipo di esperienze richiedono tante energie e risorse. Inoltre, tutti noi fondatori eravamo provvisti di un background comune legato alla montagna, ma le fasi iniziali di rodaggio, coordinamento, creazione del team e gestione stessa delle persone, è stato molto stimolante.
Durante l’estate del 2019 ormai la macchina andava da sé, anche il corpo; avevamo raggiunto l’apice della forma durante la traversata alpina prima di essere fermati dal Covid.” 

Come avete Affrontato il Periodo del Covid?

“Il covid ha rappresentato un’altra grande sfida per Va’ Sentiero. Quello della pandemia è stato un momento di crisi dettato dall’incertezza; abbiamo comunque reagito e ci siamo riorganizzati per riprendere una volta che sarebbe stato reso possibile dalle restrizioni.

Di anno in anno abbiamo acquisito sempre più dimestichezza, ma rivedere l’arco temporale ci ha spiazzati: essendo volontari, anche a livello personale ci ha richiesto un grosso investimento. Nonostante ciò, siamo arrivati tutti insieme alla meta in Sicilia a settembre 2021.

Qual è stato il Riscontro del Territorio e delle Popolazioni Locali?


Devo ammettere che la risposta ha superato aspettative; da nord a sud, in qualsiasi angolo, abbiamo trovato grande entusiasmo. È stata una sorpresa soprattutto in montagna, dove si vive in una certa maniera, e dove, se approciate nel modo giusto, le persone si aprono e hanno molto piacere a condividere sia il bello che le difficoltà correlate al contesto in cui vivono.

Non vi è una reale consapevolezza del potenziale e della ricchezza dei territori che ci circondano. Siamo così abituati alla bellezza, che scorgiamo solo le criticità.

Sara Furlanetto

“È interessante anche confrontarsi con amministrazioni e istituzioni locali che operano sul territorio; nessuna presunzione ma tante ambizioni: è cruciale unire le prospettive per comprenderne meglio il tema.”

Giovanni Lumeri Ciullia, pastore di Ponteleone – Fiumidinisi. Incontrato a Piano Margi
©Sara Furlanetto / Va’ Sentiero

Oggi Molti Giovani sono più Attratti dall’estero, come Pensi che si Possa Incentivare il Turismo alla Riscoperta dei Nostri Territori?

È necessaria un’opera congiunta; il turismo è importante ma non è la ricetta magica.

Una soluzione è sicuramente la promozione e l’adozione del turismo lento; questo implica lo sviluppo di sinergie volte a valorizzare la cultura, le tradizioni e la gastronomia locale. Questa strategia integrata può stimolare anche l’economia dal basso, legandola ai singoli territori dove bisogna incentivare comunque un fenomeno di ritorno e restanza. Alcune zone sono difficili da raggiungere o rendono ostile il trasferimento, pertanto è vitale implementare i servizi e le infrastrutture adeguate.

La carenza di infrastrutture e collegamenti è una situazione eterogenea. In alcune aree, la cultura montanara e il turismo lento sono più radicati; in altri invece sono più scarni, sono necessari diversi investimenti su più fronti.”

Eremo Santa Maria, Marche. Ph. Sara Furlanetto

Ci Puoi Fare un Esempio?

“Il Parco Nazionale della Sila, per esempio, è un territorio stupendo ma molto poco conosciuto. Non vi è un’organizzazione tale per cui le persone possano spostarsi agilmente e autonomamente, all’esterno e all’interno del parco. L’unica soluzione è stata creata da una piccola realtà di giovani imprenditori che mettono a disposizione le biciclette e guidano i visitatori all’interno del parco. È un servizio fondamentale e funziona in tutto il parco, tuttavia è l’unico presente.

Nel nostri libro infatti abbiamo inserito 25 itinerari selezionati in virtù di diversi parametri, tra cui la facilità per raggiungerli.

Qual è stato un Momento Indimenticabile?

L’arrivo a Visso, che ha anche coinciso con la fine della prima tranche; un momento catartico, dopo 7 mesi di cammino, nel cuore dei Monti Sibillini.

La scelta di Visso come tappa conclusiva della prima parte del percorso è stata anche simbolica. La cittadina infatti fu l’epicentro del terremoto che sconvolse l’Italia nel 2016. Abbiamo deciso di supportare i territori e le comunità più colpite dal terremoto, e il fatto che si siano unite moltissime persone, ha reso questo momento ancora più unico.

Per l’occasione abbiamo ricevuto una visita speciale, quella di Neri Marcorè, che ci ha raggiunti a sorpresa unendosi alle ultime due tappe del cammino. Neri Marcorè ci ha raccontato di essersi iscritto a Va’ Sentiero e di aver deciso all’ultimo di raggiungerci, proseguendo poi il suo viaggio nella Marche in occasione del Festival musicale Risorgimarche, ideato e diretto dallo stesso Neri Marcorè.

RisorgiMarche è una sorta di pellegrinaggio laico, un elogio alla lentezza, un modo per riconciliarsi con la natura. Un modo per godere di questa terra, camminando, prendendosi il proprio tempo e gettando lo sguardo verso le tante bellezze che delineano una regione veramente plurale”.

Qual è stata una Grande Soddisfazione?

Una delle soddisfazioni piu grandi è stata la conversione di un’esperienza di cammino condiviso in un’esperienza di vita, dove le persone incontrate sono diventate compagne di nuovi percorsi. Questo era anche uno degli obiettivi prefissati da Va’ Sentiero, e siamo felici di dire che sia stato raggiunto. Spesso appassionati di trekking infatti non trovano compagni di avventura, e queste esperienze permettono di creare legami e sinergie non indifferenti.”

©Sara Furlanetto / Va’ Sentiero

Quali sono i Prossimi Progetti di Va’ Sentiero? 

Nel 2022 abbiamo cominciato a valutare nuove esperienze. L’associazione Va’ Sentiero rimane, continua ad esistere grazie a dedizione e passione, è diventata una missione personale. Continueremo ad agire nel settore, proseguiremo con la parte editoriale e svilupperemo altri progetti legati alla promozione del territorio montano, mantenendo il format che abbiamo delineato. Lanceremo nuove esperienze con enti territoriali, e ci piacerebbe approdare anche all’estero, unendo nazionalità e internazionalità.

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